Francesco Bagnaia racconta i momenti successivi alla caduta di Barcellona. Per lui poter correre a Misano Adriatico è già una vittoria: “Alla fine il primo impatto è stato di 24 G ed il secondo di 23 G, quindi è qualcosa di assolutamente incredibile. Si sentono tutti devo dire, ma sono molto soddisfatto e felice, non si direbbe solo perché sono molto stanco. Era importante fare bene più per me stesso che per il risultato. L’importante è che siamo partiti con il piede giusto”.
Il campione del mondo in carica ha anche risposto a chi gli ha chiesto come si esorcizza un incidente come quello di domenica scorsa: “Facendo così, andando in moto subito – ha detto – . La prima cosa che insegni ad un bambino quando cade dalla biciclietta è alzarsi e ripedalare. Più o meno è la stessa cosa. Mentalmente, avevo bisogno di tornare in moto, perché la botta è stata molto cruenta. Farlo qui, con i tifosi che abbiamo qui ed in questo modo, è stato fondamentale per me. Ma soprattutto lo è stato essere veloce subito”.
Bagnaia dopo l’incidente
In un primo momento, Bagnaia non è stato a suo agio. Una cosa comprensibile e che lui stesso racconta: “Non capivo proprio come mettermi sulla moto. Cercavo di mettere sempre il piede sulla punta, perché di solito guido così, e mi faceva male. Poi ho provato a guidare lasciandolo dov’era, ma frenavo dietro e bloccavo il posteriore, quindi, ho preso anche un po’ di rischi. E’ servito tutto per trovare una soluzione per il pomeriggio, quando mi sono trovato meglio”.
In conclusione, il centauro della Ducati ha raccontato anche qualche retroscena sulla vita privata dopo l’incidente di Barcellona. “Dormire è stata la cosa più difficile – ha detto – , perché non sapevo come mettermi. I 24 G di cui parlavo prima erano tutti sul coccige e dormire con il sedere che ti fa male non lo consiglio a nessuno. E’ stato molto complicato anche solo andare di corpo. Per il resto stavo abbastanza bene quando trovavo la posizione. Ho avuto il mio angelo custode Dudi (Domizia, la fidanzata) che mi ha scarrozzato ovunque”.
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