Non si diventa campioni del mondo per caso. A dimostrarlo è stato Francesco Bagnaia: “Quando inizi la stagione con la pressione di vincere, devi dimostrare di avere la possibilità di diventare campione del mondo. Io stavo perdendo questa possibilità perché cadevo e commettevo molti errori in molte gare. Sicuramente l’inizio della stagione non è stato una situazione facile, perché la nostra moto non lavorava così bene e ci è voluto molto tempo per migliorare”.
Il vincitore del titolo iridato della MotoGP ha ripercorso una stagione conclusa nel migliore dei modi, ma iniziata tra tanti errori e qualche problema di troppo: “Già a Portimao ho commesso un grande errore nella Q1, mi sono quasi rotto la clavicola ed è stata una gara difficile. Poi a Jerez abbiamo fatto una grande gara, è stata la chiave per essere competitivi di nuovo, ma a Le Mans sono di nuovo caduto in maniera stupida”.
Bagnaia e la rinascita mentale
Poi è arrivata la gara di Barcellona, quella in cui forse è arrivato il picco negativo. Bagnaia la ripercorre così: “A Barcellona siamo stati sfortunati, ma non al Sachsenring, perché ero dietro Fabio. Non dovevo approcciare alla gara in quel modo, perché ero sicuro che nella seconda parte della gara la gomma dura sarebbe stata migliore. Dopo tutti questi errori è normale ricevere delle critiche, quindi le accetto, così come quello che è stato detto per l’episodio di Ibiza”.
Proprio l’episodio avvenuto a Ibiza, l’incidente stradale dopo il quale sarebbe stato beccato positivo all’alcol test, ha fatto fatica a digerirlo. Ma alla fine in questo caso è emersa tutta la maturità di chi voleva diventare campione: “Accetto che qualcuno non tifi per me perché preferisce qualche altro pilota, posso capirlo. Ho accettato tutto. Provo a migliorarmi ogni volta e gli errori possono capitare, ma senza errori non si cresce”.
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